IL MONDO È PIENO DI CRETINI. O SEI TU CHE NON RIESCI A FARTI CAPIRE?
Un giorno un amico mi ha confidato che il suo capo gli aveva suggerito un libro dal titolo bizzarro…“Il mondo è pieno di cretini. O sei tu che non riesci a farti capire” di Thomas Erikson. Era quasi indispettito, come se avesse intravisto da parte del capo la volontà di mandargli un messaggio nemmeno troppo velato. L’ho subito comprato, incuriosita da testi che parlano di comunicazione e che offrono nuove chiavi di lettura!
Mi sono appassionata e divertita trasformandolo poi in uno strumento che spesso utilizzo nelle sessioni di coaching.
La maggior parte dei problemi che nascono dalle relazioni sono dovute per lo più ad un’errata comunicazione. Partiamo dal presupposto che affinché la comunicazione vada a segno e sia efficace, uno degli elementi importanti, ma non solo, è conoscere il nostro interlocutore. Ma come conoscerlo?
Esistono diversi metodi per individuare le personalità: MBTI, il Reiss Profile, il Clifton Strengths Finder, le porte di Contatto di P. Ware, ecc.. Quello che a noi interessa qui non è studiare i diversi indicatori o modelli, ma capire come leggere sé stessi e gli altri per avere una comunicazione più armonica ed instaurare rapporti più funzionali. Partiamo dalla consapevolezza che ognuno di noi è diverso. Questo credo fosse il messaggio che voleva dare il capo al mio amico!
Thomas Erikson è partito dal famoso Disc Model (elaborato poi da William Moulton Marson e poi ripreso in epoca più recente da Walter Clarke) che in IPO (Istituto per lo sviluppo personale – www.ipu-profilanalys.se) è stato chiamato DISA.
Ogni persona si può identificare in uno o più quadranti.
Il merito, a mio avviso, che ha Thomas Erikson è di aver attribuito un colore e di aver reso semplice e intuibile il modello.
Blu – Analitico e prudente: come si reagisce a regole e norme
Rosso – Dominante e competitivo: come si affrontano problemi e ostacoli
Verde – Stabile (affidabile e paziente): come si reagisce ai cambiamenti
Giallo – Influente (empatico e creativo): come si coopera con gli altri e si cerca di influenzarli
Ogni colore rappresenta quindi un comportamento. Ma che cos’è un comportamento? Il comportamento è la maschera che indossiamo e che meglio si adatta in un certo momento. È ciò che gli altri vedono di noi.
Ognuno di noi può essere uno o più colori, secondo una ricerca dell’IPO: il 5% della popolazione è di un solo colore, l’80% è di due colori (blu/rosso, rosso/giallo, giallo/verde, verde/blu), il 15% è di 3 colori.
Ogni comportamento ha sue peculiarità (es. il Rosso è ambizioso, sicuro di sé, il Giallo è un entusiasta, un creativo; il Verde è affidabile, prudente; il Blu è preciso, calcolatore)…..ma ha anche dei difetti (es. il Rosso è prepotente, impaziente; il Giallo è egoista, superficiale; il Verde più passivo che attivo; il Blu freddo e sospettoso).
Con quali colori ti identifichi? Hai riconosciuto nei colori alcune persone che ti stanno accanto? (un capo, il tuo compagno o la tua compagna, un tuo amico o famigliare?)
Ecco, sappi che se la risposta è sì, allora capirai perché alcune volte ci sono state incomprensioni che hanno reso inefficace quanto volevi comunicare. Ad esempio, se hai un capo rosso, cercare empatia parlandogli delle tue emozioni oppure tentare di dare spiegazioni articolate non è sicuramente il comportamento ideale. Al contrario usare una comunicazione che vada dritta al punto, non portare problemi ma soluzioni potrebbe rappresentare un’ottima strategia.
L’individuo è l’insieme di tre elementi: pensieri, emozioni e comportamenti. Conoscere la chiave di accesso significa poter entrare in una dimensione nuova che consente di sintonizzarci con l’interlocutore. Una volta dentro sarà più probabile che anche l’altra persona si aprirà e sarà disposta a mettersi in gioco per incontrare le esigenze altrui.
Diciamo inoltre che tutte le volte si ha uno scambio tra persone diviene fondamentale prima di tutto comprendere sé stessi (come disse Socrate “conosci te stesso”) e leggere nella comunicazione con gli altri due livelli: il contenuto: “cosa” si dice e la forma: “come” lo si dice.
Questo nuovo approccio può supportare le relazioni nel mondo lavorativo e nella sfera personale.
Pensiamo nel primo caso come può essere determinante la scelta delle persone in base ai diversi stili di comportamento per costituire dei team, oppure per dei venditori come essere persuasivi con i propri clienti, o ancora come un leader può interagire con collaboratori molto diversi tra loro.