CHE VALORE HA LA CREATIVITA’ OGGI?

Quando si parla di creatività la nostra mente va dritta alle nostre capacità legate a discipline artistiche. In realtà il termine è molto più ampio e implica la capacità cognitiva della mente di creare o inventare.
Possiamo dire che la creatività si manifesta quindi in un approccio per risolvere un problema, nell’affrontare situazioni e persone, nel trovare soluzioni non-tradizionali.

Howard Gardner, studioso di psicologia evolutiva ad Harward, ci dice che “la creatività è uno stile di vita, una sperimentazione continua” e fornisce una classifica di 7 intelligenze (Frames of Mind: The Theory of Multiple Intelligences – 1983).

La creatività è una capacità insita nell’uomo, anche se non sempre manifesta.
La domanda che ci poniamo è: Dove risiede la nostra creatività?  Come possiamo aumentarla? In quali situazioni ci sono gli stimoli maggiori?

La creatività è racchiusa nel Bambino*, espressione di spontaneità, di vivacità. Sta quindi a noi riattivare quei pensieri, emozioni e comportamenti, tipici del Bambino e mettere a tacere quei messaggi giudicanti che possono ostacolare il fluire della creatività.

Daniel Goleman nel bestseller “Lo spirito creativo” del 1992 ci fornisce molti elementi su cui riflettere soprattutto nell’ambito lavorativo. Sicuramente un leader si successo è colui che è in grado di ispirare le persone ad usare la loro creatività, ma è anche colui che comprende come la creatività si realizza nel processo di interazione con gli altri.

Per Goleman lo spirito creativo è “quell’elemento che quando è all’opera, anima tutto il modo d’essere: una vita permeata dal desiderio di innovare, di esplorare nuovi percorsi, di realizzare sogni…”.
La creatività si concretizza in:

  • Vedere le cose in modo nuovo
  • Sapere ascoltare
  • Seguire il proprio intuito
  • Sapere correre dei rischi
  • Sapere accettare e gestire l’ansia
  • Selezionare le informazioni e creare interconnessioni.

Aggiungerei che c’è un elemento determinante: la passione, cioè la motivazione che ci spinge a fare una cosa per il piacere. In greco viene usato il termine MERAKI che indica fare qualcosa con l’anima, la creatività o l’amore; quando metti te stesso in tutto ciò che stai facendo, qualunque esso sia.

Le aziende oggi hanno bisogno di persone creative, per affrontare i cambiamenti, la competizione, per gestire l’innovazione, per trovare soluzioni sempre nuove. È necessario creare una cultura aziendale aperta e che top down riesca a trasmettere questo forte valore. In che modo?

  • Ridurre la struttura gerarchica: le informazioni devono essere condivise e fluire a tutti i livelli
  • Consentire di fare emergere idee senza giudizio
  • Dare il permesso di rischiare
  • Dare il permesso di sbagliare
  • Dare il potere di assumersi delle responsabilità
  • Costruire un sistema di ricompense o challenging per stimolare la partecipazione
  • Creare un ambiente stimolante e collaborativo (dagli spazi comuni, alle occasioni di team building, convention ecc.)

Per fare tutto ciò, oltre ad un top management coeso è importante avere delle persone che esercitino una leadership basata sull’ascolto e sulla capacità di prendersi cura degli altri, non solo in termini di bisogni ma soprattutto in termini di crescita e sviluppo. Oggi più che mai connettersi agli altri in maniera empatica crea i presupposti per poter condividere vision, valori e soprattutto definire quegli obiettivi che sono determinanti per la creatività.

Lasciamo quindi spazio al bambino che è in noi, non giudichiamolo, offriamogli la libertà di sbagliare e di poter esprimere tutta la sua potenzialità, in qualsiasi ambito e situazione. Solo così avremo persone che riescono a dare il massimo per sé, per le aziende e per la società comune.

E tu come valuti la tua creatività?

Per maggiori approfondimenti sull’argomento info@inspireyourpotential.it

*Il Bambino è uno dei tre Stati dell’Io in Analisi Transazionale (Adulto-Bambino-Genitore). Fare riferimento a “Intuizioni e stati dell’io” – Eric Berne 1992