CONSAPEVOLEZZA E RESPONSABILITA’: DOVE RISIEDONO?
In questi giorni, a causa anche degli ultimi eventi di cronaca legati alla sicurezza sul lavoro e alla tragedia del Mottarone, viene nominata di frequente la parola “responsabilità”; non serve ricordare altri tristi avvenimenti del passato, ancora oggetto di indagini delle autorità giudiziarie, in cui riecheggia questo termine.
Mi sono chiesta più volte dove sia il limite tra senso di responsabilità e competenza, con particolare riferimento alla sicurezza, ma è un tema troppo ampio e complesso, che meriterebbe l’intervento di esperti.
Qui in particolare, invece, mi volevo soffermare sul concetto più generale di “consapevolezza e responsabilità” che riguarda tutti gli individui sia nella vita privata che in quella professionale. Non entro nel merito di un tema etico o morale che lascio ad altri sedi e che spesso viene anche evocato in ambito religioso.
Nel Coaching, “Consapevolezza e responsabilità” sono gli elementi imprescindibili richiesti al Coachee quando si rivolge al Coach nella ricerca di un cambiamento desiderato. La consapevolezza si riferisce al conoscere i propri limiti, le proprie potenzialità, le proprie emozioni. Responsabilità è la capacità di riconoscere come le proprie azioni siano una diretta conseguenza delle proprie decisioni.
Cito la celebre frase di Marchionne tratta dal libro Il coraggio di cambiare: “Si deve ritornare oggi al senso di Consapevolezza e Responsabilità: si deve riscoprire il senso e la dignità dell’impegno, il valore del contributo che ognuno di noi può dare al processo di crescita di oggi e di domani”.
Queste parole danno ancor più significato ed importanza al ruolo che occupiamo nella società e all’interno delle organizzazioni, a prescindere da ciò che facciamo e da chi siamo.
La domanda chiave, quindi, è: “come rendere vivo e presente questo senso di responsabilità?”
Quando parliamo di cambiamento climatico, in qualche modo ci sentiamo coinvolti e responsabili, tanto che ogni piccolo gesto ci sembra importante per contribuire al benessere del nostro pianeta.
Come traslare questo esempio in un altro contesto o nel mondo aziendale?
Né il potere, né l’autorità, né il controllo sono degli elementi che contribuiscono a generare responsabilità. Al contrario serve una visione collettiva che accompagni i cambiamenti e che offra la prospettiva per scegliere, con autonomia e libertà.
Numerosi studi confermano che le nostre performances aumentano all’aumentare della responsabilità che ci viene affidata. Migliorare la performance implica un cambiamento continuo sia nel modo di pensare che di dirigere un’azienda, un team, un’attività.
Tante sono le riflessioni che si possono fare su quali siano le strategie che un leader debba adottare per stimolare e spingere i propri collaboratori al senso di responsabilità. Credo che la sintesi si possa esplicitare attingendo a quel concetto semplice ma potente, presente in analisi transazionale: il triangolo delle 3 P. Il leader deve dare:
- il Permesso: di cambiare, di fare le cose diversamente, di crescere, di trovare nuove soluzioni, di sbagliare
- la Protezione: da un atteggiamento critico, da influenze negative
- il Potere: di essere totalmente responsabili delle scelte presenti e future.
Nel passato, quando ho avuto un capo che mi ha dato autonomia e nuove responsabilità, la conseguenza è stata quella di aumentare il mio impegno, la mia voglia di realizzare nuove iniziative che potessero avere benefici per l’azienda nel breve e nel lungo termine.
È importante, pertanto, che ognuno si ponga delle domande che aiutino un processo di riflessione e di dialogo con sé stesso, per comprendere il valore del proprio contributo in relazione alle proprie potenzialità.
- Qual è il mio ruolo in azienda? O nella società in cui vivo?
- Qual è il mio senso di scopo? In cosa posso fare la differenza?
- Per cosa sono disposto ad assumermi delle responsabilità?
- Quanto le mie scelte sono coerenti con i miei valori?
- Che cosa posso fare di diverso per raggiungere i miei obiettivi?
- Di chi o di cosa ho bisogno per superare limiti, ostacoli?